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Se siete di fretta e non avete tempo di seguire l’annaffiatura per immersione, saltuariamente sarà possibile anche innaffiare bonsai per somministrazione dell’acqua. Questo metodo prevede di bagnare lo strato superiore del terriccio con un annaffiatoio dai fori molto piccoli. La caduta dell’acqua, infatti, non deve smuovere il terreno. L’acqua da versare dovrà essere a temperatura ambiente e soprattutto non dovrà essere eccessiva. Ciò vale a dire che non dovrete vedere fuoriuscita di acqua dai fori sottostanti al vaso. Nel periodo invernale è consigliabile irrigare tra le ore 12 e le ore 15. Nel periodo estivo, invece, l’ideale sarebbe aspettare le ore più fresche della sera o del primo mattino. In linea generale, comunque, il metodo per somministrazione dell’acqua deve essere applicato sporadicamente, proprio per evitare danni alle radici del bonsai.
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Infine non potrà mancare la nebulizzazione del bonsai. Per questa tecnica avrete bisogno di uno spruzzino a pressione, di quelli che creano micro particelle di acqua molto simili alla rugiada. L’acqua da utilizzare per questa operazione dovrà essere fatta riposare preventivamente per almeno 48 ore, in modo che il calcare si depositi e non arrechi danni alla pianta. Riempite quindi lo spruzzino di acqua, caricate lo stantuffo a pressione un paio di volte e spruzzate il getto sulla chioma dell’albero, cercando di bagnare tutte le foglie. L’operazione deve essere molto rapida: sulle foglie non ci dovrà essere troppa acqua in eccesso che immancabilmente gocciolerebbe sul terreno sottostante. Anche la nebulizzazione dovrà essere eseguita nelle ore più calde in inverno e nelle ore più fredde in estate. Buona regola sarebbe metterla in pratica con cadenza giornaliera, ma se ciò non è possibile cercate almeno di nebulizzare il bonsai a giorni alterni.
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