Salvia officinalis

Come coltivare la salvia officinalis

La salvia officinalis può essere riprodotta per semi o per talea. I semi vanno raccolti dopo la fioritura, fatti asciugare e riposti fino al momento di piantarli, operazione che in genere va effettuata all'inizio della primavera o dell'estate. È necessario predisporre un semenzaio in cui inserire torba e sabbia ben setacciati. I semi vanno interrati a file, distanziati a pochi centimetri l'uno dall'altro. Dopo aver annaffiato si può coprire con un telo trasparente e traspirante, la temperatura deve essere costante e non superare i 18 gradi. Il semenzaio deve essere lasciato in posizione soleggiata fino a che non spunteranno le piantine. A quel punto si può scoprire il contenitore e procedere ad innaffiature regolari con pochissima acqua fino a che le piantine non raggiungeranno i 5 cm. Le piantine possono essere sistemate nel terreno distanziandole almeno 10 cm l'una dall'altra. La riproduzione per talea prevede dei tagli di rametti da piante di almeno di 3 anni, le talee vanno infilate completamente in vasi con terreno composto di torba e sabbia. Dopo averle annaffiate e coperte con il telo, vanno riposte in una zona arieggiata e soleggiata fino a che non spuntano nuovi germogli.
Particolare del fiore della salvia officinalis

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Come irrigare e concimare la salvia officinalis

Salvia La salvia officinalis ha bisogno di irrigazioni regolari da effettuare con diversa intensità a seconda che il periodo sia estivo o invernale. In tutti i casi sono da evitare i ristagni idrici, dovuti a terreni non sufficientemente drenati o ad annaffiature errate. In generale è necessario irrigare regolarmente una volta al mese nel periodo invernale quando le precipitazioni contribuiscono a tenere umido il terreno. In estate, invece, si deve controllare ogni giorno lo stato di umidità del suolo. In questo periodo è auspicabile effettuare innaffiature quotidiane con un basso volume d'acqua, in modo da permettere alla pianta di assorbirla con tranquillità senza correre il rischio di creare ristagni. L'apporto di acqua deve essere costante per tutto l'anno nel caso che la coltivazione sia effettuata in vaso. La pianta officinalis necessita di una buona concimazione, da effettuare in fase di impianto con un buon stallatico maturo. Ha necessità di molti minerali, come azoto, ferro, magnesio, potassio e zinco, per questo motivo all'inizio della primavera e durante tutta l'estate si procederà a leggere concimazioni.

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Salvia officinalis: I parassiti della salvia officinalis

La salvia officinalis è soggetta a diverse malattie sia di tipo fungino che parassitario. Le prime si diffondono quasi sempre per la scorretta irrigazione. L'umidità eccessiva del terreno porta allo sviluppo di marciumi a livello delle radici, come conseguenza la pianta deperisce, le foglie si attorcigliano, seccano e cadono. L'unica soluzione adottabile è ridurre drasticamente l'apporto di acqua, arieggiare il terreno intorno alla pianta e rimuovere le parti rovinate. Nei periodi estremamente piovosi potrebbe verificarsi un attacco di Nematodi, le foglie si ingialliscono fino alla definitiva caduta. In questo caso è necessario rimuovere le parti malate ed evitare di irrigare fino a quando non si notano dei segni di ripresa vegetale. Tra i parassiti aerei è possibile che venga attaccata dal ragnetto rosso, dagli afidi , dal mal bianco e infine dalla Peronospora. In tutti i casi si assiste ad un aumento di una polvere bianca o nera con dei filamenti che ricoprono la parte inferiore delle foglie. Per debellare questi parassiti è necessario armarsi di molta pazienza e di un buon antiparassitario come acqua e alcool, gli insetti moriranno in più fasi.


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