Piccone

Il piccone e le sue caratteristiche

Il piccone è un attrezzo manuale ideale per rompere materiali duri. È formato semplicemente da due parti: un manico ed una punta. Il manico è realizzato in legno e per farlo di solito si scelgono varietà di alberi molto resistenti come la Quercia ed il Ciliegio. È più largo nell’estremità superiore e più stretto in quella inferiore e viene lavorato fino a renderlo liscio al tatto. La punta, invece, è realizzata in acciaio. Essa presenta un foro centrale in cui viene incastrato il manico ed è leggermente ricurva alle estremità. Attualmente esistono due tipi diversi di punta: una con entrambe le estremità a punta, ed una con un’estremità a punta e l’altra a taglio. Potendo scegliere, l’ideale sarebbe optare per il secondo modello, dato che risulta essere molto più versatile del primo. Purtroppo si tratta di un attrezzo abbastanza pesante, quindi converrà usarlo solo se si dispone di una certa prestanza fisica.
Esempio di piccone

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Il piccone nella storia

Picconi della Prima Guerra Mondiale Il piccone ha origini molto antiche. Il primo esemplare storico di cui si è venuti a conoscenza fu ritrovato nella cittadina di Obourg, nel Belgio. Risale all’Età Della Pietra, ovvero circa due milioni e mezzo di anni fa. Si tratta di un piccolo esemplare realizzato in corna di renna lavorate fino ad ottenere una forma ricurva, utile per percuotere gli oggetti. Esso è stato rinvenuto ancora tra le mani del minatore (di cui ormai vi era solo lo scheletro) che lo stava utilizzando e che morì a seguito della caduta di un tetto. Picconi molto più simili agli attuali, invece, risalgono alla Prima Guerra Mondiale (1915/1918) e vennero impiegati dai soldati al fine di scavare le trincee e costruirsi dei ripari anche nella nuda roccia. Erano però modelli con la punta in ferro, quindi facilmente attaccabili dalla ruggine. Da quel genere di piccone a quello attualmente in uso, il passo fu davvero breve. L’ultima modifica è stata fatta di recente, per cercare di limitare il peso di questo attrezzo: ultimamente, infatti, si possono trovare in commercio dei picconi con il manico in fibra di vetro, nettamente più leggeri rispetto agli altri.

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    I vari utilizzi del piccone

    Piccone che rompe una pietra Come anticipato, un piccone può essere impiegato sia in casa che fuori. All’esterno esso sarà indispensabile per spezzare i terreni duri e le rocce. Un terreno incolto che deve essere preparato per la semina, ad esempio, sarà impossibile da lavorare senza l’utilizzo di un piccone. Lo stesso dicasi per gli orti in cui è necessario creare i solchi per la successiva messa a dimora delle verdure. Anche nel caso di qualche scavo profondo sul terreno, l’impiego del piccone sarà da preferire ad una pala, proprio perché in grado di rompere la terra con più facilità. Passando poi all’interno dell’abitazione, un piccone sarà l’unico strumento indispensabile per abbattere i muri. Lo si potrà impiegare anche per realizzare nelle pareti le scanalature in cui passeranno tubature e cavi. Infine, il suo impiego permetterà di eliminare i pavimenti. Tuttavia, mentre per l’abbattimento dei muri e le scanalature sarebbe meglio usare l’estremità a punta, per i pavimenti sarebbe più indicata quella a taglio, in grado appunto di rompere e sollevare al tempo stesso. Infine è bene ricordare che un piccone è in grado di rompere persino il cemento, quindi sarà utilizzabile praticamente ovunque.


    Come utilizzare un piccone

    Operaio con piccone L’utilizzo di un piccone è molto semplice, seppur abbastanza faticoso. Per prima cosa è indispensabile indossare dei guanti ed un paio di occhiali protettivi. Per chi già le possedesse, poi, sarebbe auspicabile anche l’utilizzo di un paio di scarpe antinfortunistiche. Bisognerà poi impugnare il manico con entrambe le mani e sollevare il piccone in alto, portandolo dietro alla spalla corrispondente alla propria mano dominante. Successivamente basterà calarlo con forza sull’oggetto da colpire. La sequenza andrà ripetuta fino al raggiungimento dell’obiettivo prestabilito. Per ogni lavoro in sui si utilizzerà il piccone, inoltre, sarà bene scegliere la giusta estremità della punta da usare. Nel caso di dubbi è sempre possibile effettuare qualche prova all’inizio dei lavori: l’estremità che provoca più danni sul materiale sarà quella indicata per portare a termine il lavoro.


    La manutenzione di un piccone

    Come tutti gli attrezzi, anche il piccone necessita di un po’ di manutenzione. Essa riguarda non tanto la punta (che essendo in acciaio non rischia di arrugginire), quanto il manico. Per prima cosa, dunque, sarà bene ricordarsi di tenere il piccone lontano da pioggia e fonti di umidità, onde evitare che il manico marcisca. Questo farà aumentare la durata dello strumento, anche se a causa degli urti a cui viene sottoposto, ben presto si presenteranno dei danni strutturali. In manico, infatti, potrebbe rompersi o nella parte a contatto con il metallo della punta potrebbe consumarsi e quindi non rimanere più incastrato. In entrambi in casi l'impugnatura andrà sostituita. È consigliabile non cercare di aggiustarla, dato che si rischierebbe solo di ferirsi con i successivi utilizzi. Infine, nessuna manutenzione particolare è richiesta per i modelli con il manico in fibra di cemento. Sarà comunque meglio conservarli in luoghi asciutti.


    Piccone: Acquistare un piccone

    piccone Un piccone è un attrezzo decisamente economico e può essere acquistato in qualsiasi negozio di edilizia e fai da te. Le soluzioni d’acquisto possono essere due: acquistare i pezzi separatamente, o optare per un piccone già completo. I due casi, comunque, non presentano grosse variazioni di prezzo. Una buona punta in acciaio con le estremità diverse tra loro, ad esempio, costerà all’incirca 7,00 euro. Un manico in legno, invece, varierà tra i 3,00 e i 7,00 euro. Un piccone completo con manico in legno sarà acquistabile per circa 20,00 euro. Infine vi sono i modelli con manico in fibra di vetro, reperibili per 16,00 euro circa. Se si sceglie di acquistare le due parti separate, l’assemblaggio sarà molto semplice. Per prima cosa bisognerà mettere il manico in posizione verticale, con la parte più larga verso l’alto. Lo si allineerà quindi con l’incavo presente sulla punta e per finire si colpirà quest’ultima con un martello fino a quando le due parti non saranno incastrate.



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