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Tra i molti modelli di cacciavite in commercio, tre sono quelli più conosciuti ed utilizzati. Il primo è quello “spaccato”. Questo vuol dire che la punta del tondino è piatta e sottile (appunto chiamata “a taglio”) e permette di avvitare le cosiddette viti “spaccate”. È disponibile in varie misure, le quali indicheranno la larghezza della punta espressa in millimetri. Il secondo tipo è quello “a stella”, conosciuto anche con i nomi “a croce” e “Phillips”. In questo caso la sezione della punta è a croce e permette di lavorare sulle omonime viti “a stella”. Infine un ultimo modello molto conosciuto è quello chiamato “Pozidriv”. Esso è molto simile al cacciavite a stella, ma invece di una sola croce, ne presenta due, avendo così quattro tagli supplementari. Questa caratteristica permette di aumentare la presa sulle viti e di operare con più facilità (è utile soprattutto sulle viti che non vengono svitate da molto tempo).
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Esiste poi tutta una serie di cacciaviti poco conosciuti, ma ugualmente molto utili. Essi si differenziano sempre in base alla punta. Il primo si chiama cacciavite Robertson ed è conosciuto anche con il nome di “a punta quadrata”. Esso, appunto, permette di avvitare viti dalla testa quadrata (poco comuni, ma comunque presenti in commercio). Il secondo modello è il cacciavite a brugola. Permette di lavorare sulle omonime viti a brugola, ovvero con la testa a sezione esagonale. Un altro tipo è il cacciavite torx. Anche per questa variante esistono viti con lo stesso nome e sono facilmente individuabili perché sulla testa hanno una stella a sei punte. Per le viti tri-wing, invece, servirà l’omonimo cacciavite. Esso presenterà sulla punta una stella stilizzata a tre punte, sfalsate però rispetto al centro della chiave. Molto simile a questo è poi il cacciavite torq-set, con l’unica differenza di presentare una stella con quattro punte (sempre però non passanti per il centro).
Infine esistono altri quattro tipi di cacciaviti poco conosciuti e dalle forme alquanto strane. Il primo tipo è chiamato spanner head. La sua punta è molto simile ad una forchetta, con l’unica differenza di avere solo due denti. Le viti su cui è possibile lavorare presenteranno quindi due piccoli fori sulla testa. Un altro modello è il triple square. La sua punta è un’evoluzione di quella del cacciavite torx. Presenta però una stella a dodici punte anziché a sei. Lo svantaggio di questo modello è che i dentini sono così piccoli da rovinarsi facilmente, rendendo inutilizzabile il cacciavite. Vi è poi il double hex, ovvero un’altra evoluzione del cacciavite torx, sempre a dodici punte, molto arrotondate però rispetto al modello triple square. Esistono infine le viti polydrive avvitabili con l’omonimo cacciavite. La sua punta ricorda molto il distintivo a sei punte di uno sceriffo. Tutti i modelli saranno reperibili in un fornito negozio di ferramenta o di fai da te.
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