Kiwi coltivazione

Le origini dell'Actinidia

La pianta del kiwi è originaria della Cina ed è arrivata fino a noi grazie a un rappresentante della Società Britannica Reale di Orticoltura, che la importò in Gran Bretagna e in seguito ne permise la diffusione in Europa, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Il Kiwi (Actinidia chinensis) è una pianta rampicante della famiglia delle Actinidiacee, a foglie caduche, robusta e resistente. E' una pianta dioica (alcune cultivar sono ermafrodite) e sono necessarie le piante maschili e femminili per garantire l'impollinazione e la produzione dei frutti, le grosse bacche ovali e allungate che conosciamo, dalla scorza robusta ricoperta di peluria e con una polpa consistente, dolce e acidula, di un bel colore verde acceso o giallo con piccoli semi neri. I frutti maturano in autunno. Il nome con cui è conosciuto il kiwi deriva dall'uccello simbolo nazionale della Nuova Zelanda, il Paese che avviò negli anni '60 la coltivazione intensiva di questo frutto. La coltivazione avviene solitamente a filare in pieno campo, ma i kiwi si adattano bene anche alla coltivazione come piante per giardino o nell'orto: a pergola, a ridosso di muretti oppure in vaso, sempre con robusti graticci di sostegno.
pianta di kiwi

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Terreno e impianto

fiori di Actinidia Il kiwi è una pianta che ama il clima temperato, predilige una esposizione ombreggiata, non gradisce il vento forte, gli inverni troppo rigidi e teme le gelate. Nella coltivazione in pieno campo le piante vengono protette da reti che le riparano dalla esposizione diretta alla luce del sole, per evitare problemi di surriscaldamento ed eccessiva evaporazione. Le reti di protezione, assieme all'irrigazione a goccia e alle nebulizzazioni sulle larghe foglie, favoriscono il mantenimento di un microclima umido ideale. La coltivazione richiede un terreno profondo, privo di cloro, concimato e ben drenato per evitare pericolosi ristagni d'acqua. Si riproduce per talea o per seme. La semina è autunnale e viene fatta in serre fredde: le piantine possono essere trapiantate in piena terra dopo 12 mesi.La messa a dimora delle talee o delle piantine è consigliata in autunno e in primavera, escludendo i mesi invernali e il pericolo di gelate. Il terreno va livellato e ripulito dalle erbe infestanti, le buche devono essere profonde almeno 50 cm, distanti dai 3 ai 5 metri e rivestite da uno strato drenante di ghiaia e di stallatico maturo. La distanza tra i filari va mantenuta dai 2 ai 4 metri.

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    Innaffiature e cura

    kiwi coltivazione a filare L'Actinidia è una pianta con un'esigenza idrica molto elevata: il suo apparato radicale rimane superficiale e la chioma con la sua estesa esposizione fogliare disperde una grande quantità di acqua, per questo motivo le giovani piante di kiwi messe a dimora vanno irrigate costantemente ed è opportuno dotare di impianti di irrigazione a goccia e di vaporizzatori le piante già mature nei mesi estivi più caldi. E' necessario potare le piante regolarmente. Nei primi due anni occorre praticare una potatura di formazione, per ottenere dal tronco due bracci laterali che si estenderanno orizzontalmente sui sostegni. In seguito, per mantenere una buona produzione, va effettuata una potatura invernale da eseguire prima e dopo la fioritura e una potatura estiva, indispensabile per garantire una buona ventilazione e l'esposizione alla luce. In giugno si interviene per eliminare i rami secchi e i fiori deformati, in seguito si diradano i frutti in formazione.La coltivazione in vaso dei kiwi richiede gli stessi accorgimenti della coltivazione in piena terra, con il sostegno di graticci, e va mantenuto il rapporto di una pianta maschile ogni 6-8 piante femminili per l'impollinazione.


    Kiwi coltivazione: Le varietà e i nuovi frutti

    kiwi frutti Il kiwi è una pianta sana e resistente, si può coltivare con il metodo biologico e non soffre di particolari malattie, fatta eccezione per la batteriosi, che negli ultimi anni ha infettato anche le coltivazioni in Italia. Per prevenirla è importante sterilizzare le cesoie utilizzate per la potatura per non trasmettere l'infezione alle piante sane e disinfettare i tagli con mastici addizionati con preparati rameici, oltre a bruciare i rami infetti tagliandoli alla base. La raccolta dei frutti, ricchi di vitamina C e antiossidanti, inizia in autunno dal terzo anno di età, con una resa di circa 8 kg per pianta. Nei luoghi dove non è presente il pericolo di gelate i frutti possono essere lasciati sui rami e raccolti a scalare, fino alla primavera successiva e prima della nuova fioritura.Le cultivar più conosciute, a polpa verde e gialla, sono: Abbot, Allison, Bruno, Jinyan, Hayward (la più diffusa, a polpa verde), Matua, Katuscia, Top Star e Tumuri, a cui negli anni più recenti si sono aggiunte nuove varietà come la Donghong a polpa bicolore rossa e il baby Kiwi, un kiwi molto interessante derivato dalla specie A.arguta, la cui coltivazione tra i kiwi era finora solo ornamentale.


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