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Che la vostra struttura di riferimento sia in muratura o in calcestruzzo armato, per realizzare le vostre opere edili, salvo necessità particolari, occorreranno in genere gli stessi materiali: i laterizi, manufatti ottenuti dalla cottura di argilla, sabbia e ossido di ferro, e i conglomerati, ossia malta e cemento. Esistono numerosi tipi di laterizio sul mercato, per via della grande versatilità di questi manufatti. Per le sole coperture troviamo numerose tipologie, diffuse spesso per aree specifiche: le tegole curve (coppi), le tegole piane (marsigliesi), le tegole romane. Anche solai, pareti e soffitti prevedono l'uso di manufatti specifici: i tavelloni forati sono usati nella costruzione di pareti, le tavelline vengono usate per i soffitti, ecc. Il laterizio "principe", nell'immaginario collettivo, è il mattone. Nelle strutture a muratura portante per le pareti di perimetro venivano utilizzati sovente i mattoni pieni (spesso alternati alle pietre), mentre per le murature interne, non portanti, venivano utilizzati i mattoni semipieni e forati. Probabilmente, sono questi ultimi manufatti quelli che incontrete durante le demolizioni di muri, nel corso delle vostre opere edili.
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Le pareti in laterizio, negli edifici moderni in struttura di calcestruzzo armato, hanno, come abbiamo già visto, essenzialmente funzioni di tamponatura, ossia di chiusura degli spazi interni verso l'esterno e verso altre unità immobiliari. Vengono anche usate per circoscrivere gli ambienti interni delle abitazioni. Opere edili comuni negli appartamenti sono gli abbattimenti di pareti divisorie, allo scopo di ridimensionare i vani a piacimento del proprietario. Se distruggere è (relativamente) semplice, quanto è difficile costruire? Sicuramente di più, rispetto alla demolizione, ma con un po' di perizia e voglia di fare, costruire un tramezzo (ossia un muro interno), non è un'impresa titanica. Bisogna equipaggiarsi con gli strumenti da lavoro dei muratori, atte alla corretta realizzazione delle vostre opere edili, ossia il frattazzo (uno strumento a forma di spatola che vi servirà per rimuovere gli eccessi di malta e di altri impasti, e levigare le superfici), la livella a bolla, per mantenere la corretta verticalità della parete in fase di costruzione, e ovviamente la materia prima: i mattoni forati o i tavelloni, e la malta per legare assieme gli strati di laterizio.
Nel paragrafo precedente sulle opere edili abbiamo accennato alla malta, il conglomerato che viene posto tra le varie file di mattoni nel processo di erezione dei muri, per legarle insieme. La malta si confeziona a mano, o mediante apposite impastatrici. Ne esistono di vari tipi, a seconda degli elementi che vengono messi nell'impasto: assieme all'acqua e a inerti fini (generalmente sabbia), si può miscelare la calce aerea, la calce idraulica o il cemento Portland. La cosiddetta malta magra ha un più alto contenuto di inerti rispetto all'impasto ordinario, il legante risulta quindi più scarso. Si può anche realizzare una malta di tipo misto, con sia calce che cemento: la cosiddetta malta "bastarda", che ha la robustezza e l'impermeabilità del cemento e la lavorabilità della calce, adatta a molte opere edili. Per 1 mc di sabbia, si miscelano 0,30 mc di calce aerea con 100 kg di cemento Portland, o 300 kg di calce idraulica con la stessa quantità di cemento di cui sopra. La quantità di cemento può anche essere maggiore, pari a 150 kg: in questo caso, si parla di malta "energica".
I calcestruzzi normali vengono confezionati a mano, oppure con macchine betoniere. La composizione dell'impasto, formato da cemento, inerti (sabbia e ghiaia) e acqua, varia anche sensibilmente, a seconda delle opere edili da eseguire: per fondazioni all'asciutto, muri massicci, blocchi pieni e riempimenti la miscela si compone, per 150 kg di cemento, di 0,40 mc di sabbia, 0,80 mc di ghiaia o pietrisco e 150 litri d'acqua. Per opere in cemento armato, si utilizzano 300 kg di cemento, 0,40 mc di sabbia, 0,80 mc di ghiaia o pietrisco, e 150 litri d'acqua. Per il confezionamento a mano, si possono usare carrette o ampi secchi, dove miscelare gli elementi con la cazzuola (o con la pala) finché l'impasto non ottiene la consistenza opportuna. Il cosiddetto cemento "di pronta" richiede una messa in opera più repentina, visti i ridotti tempi di indurimento del conglomerato. E' adatto a opere edili in cui bisogna ridurre drasticamente in tempi di esecuzione. I cementi normali (Portland, pozzolanico e d'alto forno) hanno una presa iniziale non inferiore a 45 minuti, che non termina prima delle 12 ore dalla posa.
La carrellata che abbiamo affrontato, fornisce solo un'infarinatura su un tema vasto, ricco di sfaccettature e di casi particolari. Le opere edili spesso richiedono una professionalità adeguata: si pensi ai calcoli statici in tutti quei casi in cui si tocca la struttura portante di un edificio esistente, oppure quando si realizza un nuovo immobile. Anche gli interventi interni vanno regolarmente denunciati presso il Comune in cui è sito l'immobile, attraverso pratiche specifiche che vanno redatte da un tecnico competente. In questo caso, accertato che le opere edili non vadano a violare i regolamenti igienico-sanitari e quello edilizio, si può redigere la CILA, una comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico abilitato, con un basso carico di incombenze procedurali e burocratiche.
Anche in fase esecutiva le capacità di un semplice appassionato risultano inadeguate: il rifacimento delle facciate o delle coperture, l'apertura di nuovi varchi, il restauro di appartamenti, ecc., richiedono competenze e professionalità. Non affidatevi al primo venuto! Cercate una ditta regolarmente iscritta alla camera di commercio, e in regola con gli adempimenti fiscali e previdenziali.
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