Il concime orchidee è disponibile in commercio in due formati: di tipo radicale e fogliare. Il primo va diluito nell'acqua destinata all'innaffiatura e quindi viene assorbito dalle radici. Il secondo, invece, dagli stomi della pianta ed applicato mediante speciali nebulizzatori. Solitamente, il concime orchidee fogliare è più concentrato e maggiormente assimilabile rispetto a quello radicale. Non esistono, però, differenze sostanziali tra i due. Un intervento non esclude necessariamente l'altro. Tuttavia, una possibile scelta, potrebbe essere influenzata dal tipo di allevamento. Infatti, per orchidee coltivate in zattera oppure in panieri sospesi, la concimazione radicale potrebbe risultare piuttosto difficoltosa. In tal senso, si va a prediligere quella fogliare, molto più pratica ed efficace.
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Il concime orchidee va somministrato in base agli elementi contenuti nel substrato. Un terriccio universale, costituito da torba e corteccia sminuzzata, dimezza nettamente gli interventi di concimazione. In terreni inerti, invece, bisogna aumentarne la frequenza. Pertanto, i fertilizzanti per via radicale vanno diluiti in acqua in percentuale molto bassa 1gr/L ogni 20-30 giorni; oppure mezzo gr/L ogni 2 settimane. Il trattamento va effettuato quando il substrato è umido. Per i primi giorni, il terriccio non va fatto asciugare completamente perché si potrebbe verificare un'eccessiva concentrazione di sali minerali. Per la ripresa vegetativa, in primavera, si adotta un prodotto 30:20:10 vale a dire con 30 parti di azoto, 20 di fosforo e 10 di potassio. Per una fioritura rigogliosa, si diminuisce l'azoto per aumentare il fosforo ed il potassio (10:30:20). Per tutti gli altri periodi, invece, si impiega una formula bilanciata, tipo 18:18:18 oppure 20:20:20.
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