Nel momento in cui si deve scegliere una levigatrice, il primo aspetto da considerare riguarda l'uso che se ne farà. Una volta circoscritto il campo, ci sono altri aspetti da tenere presenti, comuni a tutti i modelli. Prima di tutto bisogna valutare la qualità dei cuscinetti, poichè migliore è la loro fattura minore saranno le vibrazioni prodotte dall'utensile, di conseguenza l'apparecchio sarà più silenzioso e preciso nella lavorazione. Un altro elemento importante è l'amperaggio, ovvero l'intensità della corrente elettrica, che deve essere almeno di 10-11 Ampere, per non affaticare eccessivamente il motore e causarne il danneggiamento. Infine, bisogna tenere conto anche della potenza del motore stesso: più la potenza è elevata maggiore sarà la forza trasmessa dall'apparecchio alla carta abrasiva, con il risultato che il lavoro sarà più accurato e rapido.
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Nel mondo del fai da te, le tipologie di levigatrici sono davvero molte, tra queste le cosiddette orbitali sono sicuramente le più diffuse. Basta entrare in qualunque negozio di bricolage per verificare che gli scaffali sono occupati per la maggior parte da questo tipo di utensile. Il suo principio di funzionamento prevede che il piede, su cui è applicata la carta abrasiva, vibri compiendo veloci rotazioni, grazie ad un movimento eccentrico dell'albero motore. La suola può avere sia forma rettangolare che circolare ma in entrambi i casi ciò che conta è che, rispetto ad altri tipi di levigatrice, la superficie di levigatura è molto ampia. Sulle le levigatrici con piede rettangolare di solito si applicano pezzi di carta abrasiva in rotoli. Essa viene fissata in posizione tramite ganci che si trovano sia nella parte anteriore sia in quella posteriore.
La levigatrice roto-orbitale può essere considerata una vera e propria evoluzione di quella descritta nel paragrafo precedente. Ciò che differenzia i due modelli è il fatto che nella roto-orbitale la piastra, oltre a vibrare e a compiere piccole rotazioni, ruota su un asse: in tal modo, il piede descrive anche orbite circolari particolarmente ampie. Per questo motivo il modello roto-orbitale è consigliato per levigare le superfici più grandi, mentre quello orbitale è più indicato per parti sagomate e curvate e, in generale, per i lavori più fini. Per le lavorazione del legno di una certa consistenza, la levigatrice migliore e quella a nastro, in cui la carta abrasiva si muove su due rulli, uno dei quali spinto dal motore mentre l'altro ha la funzione di tendi-nastro. Questo modello può anche venire fissato a un piano per mezzo di morsetti, ed essere usato per lavori come la molatura.
In precedenza abbiamo parlato soprattutto di apparecchi semiprofessionali e per il faidate, in ambito professionale la varietà di modelli di levigatrice aumenta. Una di queste è quella a rullo oscillante per legno: un macchinario che si utilizza per la finitura delle piccole superfici, concave o convesse, mediante manicotti rotanti. A questi, che hanno diverse dimensioni, viene applicata la carta abrasiva. In genere i modelli a rullo poggiano su un piano che più venire inclinato per facilitare il lavoro.
Infine, accenniamo alle levigatrici per parquet, adatte a rimuovere le parti superficiali rovinate del pavimento in legno. Rispetto ai modelli di qualche anno fa, oggi sono macchine piuttosto comode da usare e relativamente silenziose. Sono dotate di nastri o dischi abrasivi a grana grossa o fine, da scegliere in base alle condizioni del parquet.É possibile applicare alle macchine levigatrici diversi tipi di carta e altri abrasivi, a seconda del materiale che si deve lavorare e del risultato che si vuole ottenere:
- Carta vetrata: è la più economica, può avere grana spessa, media o fine e può essere impiegata sulle superfici che non necessitano una levigatura perfetta.- Carta smerigliata: ideale per lavorare sui mobili in legno.- Tela smeriglio: è una tela abrasiva che si usa asciutta oppure umida, sia per lucidare le superfici di metallo, che per levigare le pitture su legno.- Carburo di silicio: abrasivo in uso sugli apparecchi professionali. Per il fai da te si può usare umido per sverniciare, oppure a secco per levigare il legno vergine.- Abrasivo al carburo di tungsteno: anche questo si usa per le operazioni di sverniciatura.
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