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La porcellana è nata in Cina e per questo si parla spesso di “porcellane cinesi”, soprattutto in riferimento agli oggetti più antichi. Si pensa che la comparsa di questa tecnica di produzione ceramica sia avvenuta tra il 618 e il 907, cioè sotto la dinastia Tang. In realtà la porcellana veniva prodotta anche durante la dinastia precedente, tuttavia aveva un colore grigiastro ed era di scarsa qualità. Le porcellane Tang erano per lo più piccoli vasi monocromi e fu nel periodo successivo che la produzione fece un salto di qualità e si diversificò in maniera notevole. Infatti durante la dinastia Song (960-1279) furono create fabbriche Imperiali e si diffuse la porcellana smaltata in céladon nelle sfumature giada, soprattutto nella città di Jingdezhen. Infatti durante l'epoca Ming (1368-1644) la produzione della variante dura raggiunse l'apice e si impose la smaltatura bianca e blu. Quest'ultima era particolarmente apprezzata dagli europei, che ne fecero un prodotto di importazione di lusso.
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In Europa la porcellana fu per molti secoli un prodotto di lusso, riservato alle corti, agli aristocratici e ai ricchi borghesi. In genere gli oggetti venivano importati a peso d’oro dalla Cina, tuttavia più volte si tentò di avviare una produzione propria: i primi risultati si conseguirono nella Firenze medicea di fine Cinquecento e successivamente sorsero vari centri in Francia, Italia e Inghilterra. La porcellana prodotta era a pasta tenera e solo in un secondo momento comparve quella dura; in entrambi i casi le manifatture sorsero sotto il patrocinio e la protezione di esponenti dell'alta nobiltà. Sono esempi di questa tendenza la manifattura di Chantilly, fondata dal principe di Condé, e la fabbrica di porcellana di Sèvres, patrocinata dalla duchessa di Pompadour. Entrambi i centri furono aperti in Francia e adottarono i colori distintivi dell'epoca, cioè rispettivamente bianco e blu e il rosa Pompadour.
Una delle porcellane storiche più apprezzate e diffuse è la varietà Biscuit: il suo aspetto ricorda quello del marmo perché è bianca, dura e opaca. Le sue destinazioni d'uso sono in particolare statuette, oggetti decorativi, soprammobili e busti. Nata in Cina durante il Seicento, conobbe il suo massimo periodo produttivo durante il regno di Jung Cheng, agli inizi del Settecento: in questo periodo gli oggetti creati comprendevano anche piatti decorativi, vasi e lastre lavorate a bassorilievo. Contemporaneamente la porcellana Biscuit si diffuse anche in Europa e la produzione occidentale avvenne a partire da metà Settecento, soprattutto in Austria e Francia: qui divenne famosa la fabbrica di Sèvres e le sue statuette galanti e pastorali. Il livello qualitativo raggiunse l'apice tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento. La porcellana Biscuit deriva il suo nome dal fatto di essere composta da caolino fine puro con un rivestimento superficiale lucido e per essere cotta due volte a 1300°C.
L'oggetto di porcellana si basa sempre su un'idea o su un disegno dell'artista che lo realizza: in primo luogo se ne crea un modello in gesso con il tornio e strumenti abbastanza rudimentali. Infatti prima si abbozza la figura e poi la si rifinisce a mano con scalpello e cesello. Quindi si fa un calco e si versa nello stampo la porcellana liquida, più trasparente, compatta e pregiata rispetto alle altre ceramiche. A questo punto si lascia essiccare la porcellana per un breve tempo, così da dare spessore all’oggetto crudo: questo viene rifinito per eliminare imperfezioni varie. Infine si cuoce la porcellana per 8-12 ore a una temperatura variabile a seconda della tipologia del materiale per poi decorare l'oggetto: questa fase è demandata al decoratore che effettua il lavoro a mano. Per fissare il colore al supporto si cuoce nuovamente l'oggetto per circa 8 ore a 750°C.
Al giorno d'oggi la porcellana si trova in casa sotto forma di soprammobili o di piatti: in quest'ultimo caso diventa la vera e propria protagonista dell'arte in tavola. Il servizio in ceramica è decorato in modi estremamente diversi in base ai propri gusti personali e al cibo che viene portato in tavola. In questo modo non solo dona un grande valore aggiunto al pranzo e alla casa, ma contribuisce a stupire i propri ospiti e rivela aspetti della propria personalità. Sempre attuali sono i piatti in porcellana bianca, eleganti, di classe e in grado di adattarsi a qualunque stile di apparecchiatura in maniera perfetta. Per uno stile moderno, si può optare per un servizio dalle forme squadrate, in fantasie multicolori o in tinta unita. Una tendenza recente è la porcellana da tavola shabby chic, caratterizzata da decorazioni floreali dalle tinte pastello o delicate.
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