In età romana si diffonde il mattone come siamo più abituati a pensarlo noi: in laterizio. I mattoni in laterizio venivano preparati utilizzando argilla più altri materiali (soprattutto organici o silicei), per poter migliorare le prestazioni tecniche del prodotto finito, poi venivano fatti seccare al sole. Successivamente ci si serviva di stampi appositi per dare loro la forma e dimensione desiderata, e infine li si cuoceva in fornaci ad altissime temperature, in ambiente ossidante, responsabile della loro colorazione rossastra. La qualità di questi prodotti era molto buona, tant'è che, chi ne produceva era solito bollarli, in modo tale da lasciare una firma. I mattoni che si utilizzano oggi sono molto simili; le varie strumentazioni per la lavorazione del prodotto sono più avanzate, ma le loro proprietà sono le medesime, e la loro conservazione fino i tempi nostri ne è una conferma.
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I mattoni che noi siamo soliti usare, o anche solo vedere, al giorno d'oggi, sono mattoni sempre in laterizio, composti quindi di argilla, con l'aggiunta di altri elementi organici o frammenti di mattoni cotti per migliorarne le prestazioni e per diminuirne la contrazione durante la cottura. La forma viene data quando sono ancora crudi, dopodichè vengono fatti essiccare, e infine si procede con la loro cottura a temperature altissime, superiori ai 1000°C. E' molto importante che vengano fatti raffreddare molto lentamente, al fine di evitare eventuali fratture o screpolature dovute a sbalzi di temperatura troppo repentini. Ovviamente esistono varie qualità di mattoni, ottenuti con argille diverse, le quali conferiranno delle particolari proprietà al prodotto, quali refrattarietà, resistenza agli sforzi, durezza, contrazione più o meno elevata, e il colore.
Esistono più varietà di mattoni. In particolare, nel caso dei laterizi per murature, ve ne sono tre principali: il primo è il classico blocchetto, pieno, di forma parallelepipeda; il secondo è il mattone semipieno, più leggero del precedente, spesso usato per murature dalla struttura portante perimetrale, riempiendo i fori con fili metallici e/o cemento armato; il terzo è il laterizio forato, con una struttuta a "griglia", adibita anch'essa ad essere riempita. La resistenza e le altre varie proprietà fisiche, dipendono dal modo in cui si è lavorato per ottenere i mattoni e soprattutto dalla natura delle argille che li compongono. Lo stesso vale per il colore, dovuto sia grazie a un ambiente ossidante durante la cottura, sia al chimismo dell'argilla di partenza, come anche ai vari elementi aggiunti.
I mattoni in vetro sono dei blocchetti spessi di vetro appunto, dalle dimensioni variabili, che possono essere usati anch'essi per erigere pareti, strutture calpestabili e solai. Essi vengono assemblati in maniera analoga ai comuni mattoni, tramite un legante che la maggior parte delle volte è cemento armato.
Il "plusvalore" che essi hanno rispetto ai mattoni comuni, è che possono avere anche una funzione estetica (poichè esistono in commercio diverse varietà di colore), nonchè funzionale, dato che permettono l'illumazione degli ambienti, senza comunque permettere la visuale al loro interno. Inoltre non vengono meno le proprietà di resistenza e di isolamento sia acustico che termico, poichè il vetro di questo tipo di mattoni viene prima lavorato per poter garantire il suo corretto utilizzo. Per orientarsi sull'acquisto di mattoni, bisogna innanzitutto partire dal tipo di costruzione che si vuole realizzare. Ogni tipo di mattone può essere adeguato o meno per l'impiego in murature, solai, tramezzi, pavimentazioni; quindi è sempre meglio, prima dell'acquisto, sentire il parere di un esperto. Ciò può dipendere anche dall'ambiente nel quale si vuole realizzare tale costruzione.
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