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La coltivazione dei funghi in casa si pratica in particolari terreni chiamati "substrati". Un tipico substrato è "la balla" di paglia, molto compatta, in cui vengono "inoculate", cioè seminate, un certo numero di spore, responsabili della produzione dei funghi e quindi coperta con un foglio di plastica nera. Nella plastica vengono poi praticati dei fori distanziati fra loro, di circa 5 cm di diametro, per permettere la fuoriuscita dei funghi. Le balle vengono infine depositate in ambienti ombreggiati e privi di luce diretta, ma non perennemente al buio, con una temperatura oscillante fra i 15 e i 20 °C. I funghi prediligono ambienti umidi, quindi è necessario innaffiare abbondantemente in 2 momenti della giornata, arrivando a 3 o 4 nel caso in cui gli ambienti si presentino particolarmente secchi.
L'odio viene chiamato anche mal bianco ed è un parassita fungino molto diffuso negli orti e nei giardini. Questo parassita tende a prediligere alcune piante, delle quali colpisce soprattutto i germogl...
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Imparare come coltivare i funghi in casa è stato reso più facile con la realizzazione dei "substrati", che danno risultati eccellenti quanto più vengono rispettate le condizioni ambientali. Dopo 5-6 giorni i funghi fuoriescono dai fori praticati e dopo 10-12 giorni sono pronti per la raccolta e il consumo, da effettuarsi con un taglio netto alla loro base, utilizzando un cutter. Dopo la prima raccolta ne possono avvenire altre in quanto il substrato continua lo sviluppo delle "spore" per un tempo indeterminato, purché si mantengano corrette e regolari temperatura, illuminazione e umidità. Le colture generalmente non sono attaccate da parassiti e l'eventuale comparsa di una polvere bianca sui funghi non deve destare preoccupazione in quanto è costituita dalle nuove spore, non dannose e facilmente rimovibili.
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