Le bacchette cinesi

La cucina orientale in Italia e le bacchette cinesi

Ormai da diversi decenni anche nel bel paese si stanno diffondendo ristoranti di cucina orientale, in primis quella cinese (i primissimi locali spuntarono nelle grandi città fin dagli anni '50), seguita da quella giapponese e thailandese. Gli italiani hanno iniziato ad apprezzare la cucina orientale trovandosi così di fronte le famigerate bacchette: anche se naturalmente in questi ristoranti c'è sempre l'alternativa delle normali posate, tentare la sfida adoperando questi particolari utensili fa parte del gioco e rende l'esperienza culinaria più completa e divertente. Maneggiarle non è così semplice e richiede una certa concentrazione. Fondamentale impugnarle bene: la prima fissa nell'incavo tra pollice e indice, poggiata sull'anulare, e la seconda libera di muoversi tenuta tra le punte di pollice, indice e medio. C'è da dire che oggi per molti non si tratta più di andare ogni tanto a sperimentare qualcosa di diverso dalla nostra tradizione gastronomica: anche nei nostri supermercati, infatti, stanno prendendo piede reparti specifici che ci invitano a consumare gli involtini primavera e gli altri piatti tipici anche a casa, usando - perché no - le affascinanti bacchette in legno.
le bacchette cinesi e una ciotola di riso

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Le bacchette cinesi: quando sono nate e come sono fatte

le bacchette cinesi e una zuppa Le prime bacchette, che secondo alcuni ritrovamenti dovevano essere in metallo, risalgono all'epoca della dinastia Shang in Cina (1600-1046 a.C. circa) e rappresentano il primo utensile mai esistito per accompagnare il cibo alla bocca, vantando almeno 3000 anni di storia. Ancora oggi sono utilizzate in molti paesi asiatici, in particolare Giappone, Corea, Thailandia, Vietnam, Taiwan e Singapore. Generalmente le bacchette cinesi sono fatte di legno ed essendo usa e getta il loro enorme impiego in Oriente e nel resto del pianeta genera un problema ambientale importante. Basti pensare che scarseggiando gli alberi negli ultimi anni la Cina si è trovata costretta ad importare le proprie "creature" dagli Stati Uniti per far fronte all'enorme domanda! Oltre al legno, nei secoli le bacchette sono state anche di avorio, osso, bambù, come detto sopra di metallo, mentre oggi si trovano anche di plastica, più igieniche. Inoltre nei negozi specializzati è possibile trovarle in legni pregiati come l'ebano, in argento o persino placcate d'oro, talvolta rifinite da preziosi ornamenti: le speciali coppie di bastoncini rimangono un souvenir dei viaggi orientali sempre gradito.

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Leggende e curiosità sulle celebri coppie di bastoncini

Varie leggende ruotano intorno all'invenzione delle bacchette: secondo la più nota, Da Yu, incaricato dall'imperatore di risolvere il problema delle inondazioni, lavorava senza mai fermarsi quando, trovandosi affamato, si preparò della carne e per velocizzare il pasto usò due rametti per portarsi la carne appena cotta alla bocca senza aspettare che freddasse. Al di là delle leggende, sicuramente le bacchette cinesi si diffusero per evitare di scottarsi toccando il cibo con le mani, specialmente se immerso in liquidi bollenti. Importante notare come l'uso delle bacchette si sposi bene con la cucina orientale dove le pietanze sono quasi sempre servite in piccoli bocconi; infatti l'uso del coltello è confinato in cucina e considerato volgare a tavola, tanto che secondo il filosofo Confucio un vero gentiluomo non ne permette l'utilizzo durante il momento del pasto. Esistono anche bacchette di dimensioni maggiori, circa 30-40 cm, che fungono da utensili in cucina, adoperate ad esempio per infilzare il cibo e friggerlo.




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