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L'arte di modellare la duttile ceramica e trasformarla in oggetti utili o decorativi ha affascinato l'uomo da tempo immemorabile. Difatti si può annoverare questa lavorazione tra le più antiche praticate dall'essere umano e i resti delle creazioni che sono arrivati fino ai giorni nostri sono sempre motivo di interesse e ammirazione. I materiali di base, ovvero l'argilla e gli altri vari componenti presenti in diverse percentuali, saggiamente manipolati in impasti, creano ceramiche a pasta compatta (porcellana e gres) o ceramiche a pasta porosa (terrecotte, terraglie e maioliche). Il prodotto in ceramica trova spazio in innumerevoli settori; vasi, stoviglie, oggetti d'arredo, pavimentazioni, tavoli, e tanto altro. La possibilità di decorare, oltre che lavorare, le ceramiche in diversi modi ha contribuito a caratterizzarne la produzione, facendo sì che i diversi luoghi abbiano stili e caratteristiche uniche, tipiche e peculiari. Va anche ricordato che l'Italia è leader nella produzione di ceramiche, sia come quantità che come qualità di manufatti.
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Tra i luoghi famosi per la produzione di ceramiche di qualità, ma anche molto belle e pregevoli dal punto di vista artistico, troviamo Vietri, cittadina della costiera Amalfitana molto vicina a Salerno. Vietri e ceramica sono un binomio inscindibile per la popolazione del luogo, ma anche per tutta l'Italia e per gli intenditori di tutto il mondo. La storia ci racconta che Vietri traeva cospicui vantaggi dagli scambi commerciali che cittadine marinare come Amalfi e Salerno avevano con l'Oriente. Oltre a questo, però, è fondamentale il fatto che Vietri avesse intensi contatti con Cava de' Tirreni, altra città campana poco distante. Cava, che a sua volta aveva interessi produttivi e commerciali soprattutto riguardanti le attività di edilizia dell'entroterra, richiedeva manufatti ai vietresi, che si specializzarono nella produzione di ceramiche. In quel periodo, e parliamo del lasso di tempo che va dal XIV al XVI secolo, si producevano principalmente otri, anfore, scodelle, piatti e lancelle, solitamente non smaltati. Le ceramiche vietresi fecero un gran salto di qualità nel XVII secolo, quando i soggetti si arricchirono di nuove forme.
Nel 1.600 a Vietri comincia la produzione di ceramiche smaltate a soggetto religioso; acquasantiere, pannelli, edicole votive fanno la loro comparsa sia negli ambienti privati che nelle chiese e nelle strade. Non solo Vietri, ma anche i paesi limitrofi si arricchirono di ceramiche decorate con immagini di santi e madonne, o altri soggetti religiosi. Le mattonelle ancora oggi si trovano incastonate in angoli dei paesi vicini, mentre Vietri è tappezzata in modo originale e suggestivo di pezzi di ceramica di varia natura. Col passare dei decenni, l'arte ceramica vietrese si indirizzò verso le decorazioni, rigorosamente fatte a mano, di vedute marine e soggetti marinareschi, com'è facile immaginare visto il panorama che ispirava gli artisti.Scene suggestive e coinvolgenti rendevano vasi, mattonelle e tavoli molto simili a quadri, per le emozioni che riuscivano a trasmettere.Nel XIX si intensifica la produzione di "riggiole", termine che in dialetto locale indica le mattonelle sia da rivestimento che da pavimentazione. Le Riggiole di Vietri restano tuttora un punto forte della produzione.
Riggiole e stoviglie realizzate con la tecnica a spugna in un classico verde acqua tennero banco tra i motivi più frequentemente utilizzati per le decorazioni, in un periodo che può essere definito di stasi. La creatività degli artigiani si cullò, per certi versi, sugli allori e continuò a produrre quello che la gente richiedeva, senza troppo estro creativo.
Un vero e proprio risveglio c'è stato nella prima metà del 1.900, quando artisti di diversi regioni europee si recavano sulla costa d'Amalfi per goderne il clima e il senso di ospitalità, lo stesso ha portato la zona ad essere tra le maggiori mete di turismo a livello mondiale. E' in questo periodo, nei primi decenni del '900, che a Vietri soggiornò Riccardo Doelker, un artista che ha lasciato il segno nello stile della ceramica vietrese. Il suo stile si integrò perfettamente con quello tipico della zona e il suo amore per gli animali si allineò con le raffigurazioni della natura che già venivano dipinte in loco, finché forgiò il "ciucciariello", il somarello che è diventato un simbolo della ceramica di Vietri. Porta spezie o, in grande, portavasi, il ciucciariello è ormai immancabile su qualsiasi banco di ceramica della zona.Oggi la ceramica vietrese, arricchita dall'estro di artisti stranieri e consolidata dalla perizia e dalla professionalità che secoli di produzione ceramica hanno regalato agli artigiani del posto, si colloca tra le espressioni d'arte del meridione. Vietri accoglie i turisti con le case coperte di riggiole, i vasi collocati sui muri delle strade, le mattonelle che colorano, ravvivano e caratterizzano ogni angolo.
I motivi tipici sono sempre riconoscibili e i turisti si lasciano incantare da tavoli in ceramica con dipinti di limoni, tralci di vite e melograni, sempre raffigurati in colori forti, decisi, coinvolgenti.Resistenti alle intemperie, dipinti ancora a mano da veri e propri artisti che, seppure sconosciuti, riescono a creare capolavori unici.I pavimenti in ceramica o gres vietrese arricchiscono gli ambienti di colore e di valore.Vietri esporta in tutto il mondo ed i viaggiatori che attraversano la Campania spesso riservano un passaggio e una sosta a Vietri, per ammirarne la particolarità o per portarsi a casa un oggetto in ceramica che sia utile, bello o, più esattamente, entrambe le cose.
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