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L'argilla è un materiale molto diffuso e la terra ce lo offre con generosità: si trova infatti da 50cm a un metro di profondità nelle vicinanze dei corsi d'acqua, nei punti in cui il terreno si stacca di netto, formando crepe e gomiti. La terracotta può essere quindi considerata un'icona della Natura per la compresenza dei suoi 4 elementi primari: la Terra, con l'argilla che fa da materia prima viene plasmata dall'Acqua e asciugata dall'Aria mentre dal Fuoco prende forza e consistenza. Inizialmente i manufatti in argilla venivano fatti asciugare all'aria e al sole, col tempo però si scoprì, probabilmente grazie al caso e allo spirito di osservazione, che la cottura riusciva a rendere più resistenti gli oggetti che potevano anche essere decorati e assumere forme più complesse. Al materiale cotto, si diede il nome di terracotta e per vari secoli ovunque si svilupparono centri per la sua lavorazione. Oggi la temperatura utilizzata nei forni per ottenere la terracotta è vicina o di poco superiore ai 900 gradi.
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Le terracotte sono influenzate dalle caratteristiche e dalla qualità dell'argilla di cui sono fatte. La struttura chimica dell'argilla è formata da atomi i cui legami formano ottaedri e tetraedi combinati fra loro in modo da inglobare molecole di acqua negli interstrati. Quest'acqua, che è tipica dei materiali argillosi, insieme a quella aggiunta per l'impasto, evapora durante l'essiccazione. Prima di essere modellata, l'argilla deve essere impastata in modo da eliminare tutti i vuoti d'aria e risultare ben compatta. L'argilla che viene commercializzata pronta all'uso subisce un trattamento di pressurizzazione meccanica. La lavorazione necessita di piccoli accorgimenti e grande precisione per evitare che l'eccessiva manipolazione provochi sfaldature della struttura che durante l'essicazione e la cottura si tradurrebbero in crepe e rotture. Le proprietà dell'argilla possono fare riferimento alla resistenza, alla rapidità di essiccazione, alla riduzione, alla qualità di cottura ed alla plasticità, qualità che di solito non si trovano in un solo tipo di argilla e potrebbe succedere che un tipo altamente riducente sia in compenso molto plastico.
La facilità con cui viene reperita e raccolta l'argilla rende la produzione dei manufatti in terracotta una attività sostenibile. La trasformazione dell'argilla avviene con la semplice aggiunta di acqua, o anche di altri materiali naturali come sabbia o paglia, per rafforzare il materiale, tuttavia i processi produttivi non sono particolarmente inquinanti e le aziende produttrici sono impegnate nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica. L'argilla resta uno dei migliori materiali da utilizzare in edilizia per la produzione di tegole, mattoni e laterizi in generale. La terracotta è naturalmente isolante e le prestazioni termiche sono in parte dovute alle argille utilizzate. L'elevata inerzia della parete di mattoni permette la regolazione della temperatura interna in inverno, giacché il calore accumulato nel corso della giornata viene rilasciato di notte, e in estate perché conserva la freschezza all'interno degli edifici. La terracotta è anche un materiale antimicotico che impedisce la crescita di muffe e avendo basse emissioni di composti organici volatili garantisce una buona qualità dell'aria.
La creta, altro nome dell'argilla, è considerato un materiale povero e le prime testimonianze archeologiche della sua lavorazione risalgono al neolitico, ovvero ai primi insediamenti umani in villaggi e comunità con la nascita dell'agricoltura e dell'allevamento. I ritrovamenti testimoniano un rudimentale gusto estetico che si esprimeva nelle decorazioni incise sull'argilla fresca tramite corde o piccole incisioni. La terracotta veniva praticata soprattutto dalle donne che costruivano utensili e vasellame per la conservazione dei cibi e anche monili. L'invenzione della ruota da vasaio consentì il perfezionamento delle tecniche di lavorazione e l'arte del vasaio divenne un mestiere i cui segreti venivano tramandati di padre in figlio. Gli oggetti in terracotta, come vasi per fiori, piatti e soprammobili, possono essere dipinti con colori per ceramica a freddo dopo aver rivestito l'oggetto con una vernice trasparente che impedirà ai pori della terracotta di assorbire le tinte della colorazione.
Non è indispensabile avere un tornio per costruire oggetti in terracotta ma si possono utilizzare solo le mani e piccoli strumenti. L'argilla viene venduta in pani e può essere lavorata a colombino. Questa tecnica consiste nel fare con le mani tanti bastoncini d'argilla da avvolgere attorno ad una base a cui è stato precedentemente applicato del collante (la barbotina ottenuta mescolando argilla e acqua va benissimo). Si iniziano ad avvolgere i bastoncini incollandoli strato a strato. A lavoro finito si possono lisciare le pareti con l'aiuto di una stecca piatta, magari dopo aver sistemato negli interstizi dei bastoncini più sottili. La lavorazione a sfoglia consiste nel preparare con il mattarello delle sfoglie d'argilla da tagliare nella grandezza e nella forma voluta, i bordi vengono poi uniti con la barbotina e gli spazi vuoti possono essere riempiti con bastoncini di argilla. La lavorazione a pressione consiste infine nel produrre le forme lavorando delle palline di argilla modellandole a iniziare dal centro con la pressione del pollice. I lavori ultimati possono essere lasciati ad essiccare su un piano di legno e quando il colore è asciutto possono essere cotti.
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