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L'isolamento termico è fondamentale per assicurare il mantenimento del calore generato da riscaldamento negli ambienti interni e impedire che l'aria calda esterna faccia aumentare i consumi del sistema di condizionamento durante l'estate. In questo modo si abbattono i consumi energetici dell'abitazione e si aumenta il valore dell'immobile: questo è infatti legato anche alla classe energetica dell'edificio. Vi sono diversi isolanti termici che si possono impiegare, tuttavia, tutti si caratterizzano per essere cattivi conduttori di calore. Per questo sono da escludere i metalli. Ottime soluzioni isolanti sono invece rappresentate dalle fibre vegetali (in particolare la canapa e il legno, ma è possibile anche impiegare le canne), la lana di roccia o di vetro, le varie schiume plastiche e il sughero. In base alla loro origine possono avere un impatto ambientale più o meno rilevante.
Il sughero è uno degli isolanti più diffusi e apprezzati in quanto si caratterizza per prestazioni veramente elevate. Ha un'origine naturale proprio perchè viene ricavato dalla corteccia delle querce da sughero: infatti questa specie ha il tronco rivestito di un tessuto cellulare a schema regolare al cui interno è contenuto un gas particolare. Tagliato sotto forma di pannelli di spessore variabile, il sughero viene cotto a 380°C in forno, così da saldare le particelle strutturali in modo completamente naturale. Quindi i pannelli isolanti sono sottoposti al trattamento a onde ad altra frequenza e compressi. Essendo molto versatili, si possono applicare all'esterno dell'edificio, alle pareti interne oppure nelle intercapedini. Si tratta anche un buon isolante acustico. Nel caso che si opti per la variante ignifuga, il sughero è estremamente traspirante e non emette sostanze tossiche in caso di incendio.
Vi sono materiali isolanti particolari, che hanno prestazioni energetiche più o meno elevate in base al sistema con cui vengono adottati. Ad esempio le materie plastiche come il polistirene, il poliuretano e il polietilene (chiamato anche cellophane) isolano meglio se usati sotto forma di schiume espanse. Si possono impiegare per riempire le intercapedini dell'involucro edilizio oppure si iniettano direttamente nelle fughe e negli spazi vuoti lasciati dai mattoni forati e da altri elementi strutturali. In questo modo contribuiscono a creare una superficie compatta e isolante quando solidificano. Anche l'aria ferma è un isolante veramente eccellente, a differenza di quanto accade con quelle movimento: quest'ultima, infatti, trasporta calore. Se si realizza un'intercapedine d'aria di soli 2 cm di spessore, si ha un isolamento pari a quello ottenuto con una parete di cemento da 10 cm. Anche le fibre vegetali sono ottimi isolanti in quanto contengono al loro interno particelle d'aria in mobile.
La maggior parte dei materiali isolanti e artificiale è di origine chimica, tuttavia ne esistono anche alcune in natura: questi possono essere minerali oppure vegetali. In ogni caso la scelta della soluzione da adottare va studiata in base alle proprie esigenze e/o al risultato che si vuole mettere in pratica. È ovvio che se si opta per una soluzione ecocompatibile si eviteranno tutti i materiali isolanti chimici. In secondo luogo va considerata la diversa tipologia di applicazione: non tutti i materiali possono essere impiegati in ogni destinazione d'uso. A seconda che l'installazione avvenga su superfici verticali, orizzontali o inclinate oppure in intercapedini, le soluzioni possibili sono molto diverse l'una dall'altra. In ogni caso gli isolanti risultano tanto più efficaci quanto più la conduttività termica è bassa. Si tratta di una capacità, espressa in w/mk, che indica la quantità di calore trasferito da una superficie fredda a una più calda.
Tra i materiali isolanti più usati in edilizia vi è l'aerogel, utilizzato sotto forma di materassini. È composto per il 98% da aria e per la percentuale restante da silicio e viene abbinato in vario modo così da avere numerose destinazioni d'uso. La fibra di legno, invece, è preferita da chi vuole una soluzione ecocompatibile: il materiale è composto da scarti della lavorazione del legno, colle e resina. Quindi viene trasformato in pannelli isolanti da applicare sulle pareti. Molto più versatili sono la fibra di canapa e la lana di roccia: la prima si trova sotto forma di rotoli e pannelli ed è un derivato della lavorazione delle foglie di questa pianta. A volte, per ottenere prestazioni migliori, si aggiungono sostanze ignifughe. Invece la lana di roccia è commercializzata anche in feltri ed è un isolante sintetico fibroso e di natura inorganica. La sua composizione prevede l'unione di una miscela di rocce a scarti di altoforno e residui della produzione di laterizi. Anche la lana di vetro si trova in feltri, rotoli e pannelli.
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