Il narciso

Origini e storia del narciso

Omonimo del personaggio greco Narciso, così innamorato della sua immagine riflessa da trovare la morte nell'atto di ammirarsi, il fiore narciso nasce da un bulbo ed è originario dell'Europa e del bacino del Mediterraneo, ma si è ormai diffuso in tutto il mondo. Il Narcissus appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae. Come la maggior parte dei bulbi, va messo in terra in autunno per permettergli di essere pronto a fiorire in primavera. Viene usato per realizzare macchie di colori nei giardini, piantando una serie di bulbi in zone circoscritte, ma può essere coltivato in vaso con ottimi risultati. Il narciso può essere anche selvatico e se ne trovano diverse varietà sui sentieri di montagna o nei pascoli montani; in alcune zone è noto come 'fiore di maggio'. Il nome deriva probabilmente dal greco 'Narkào' che sta a significare 'stordisco' e potrebbe essere riferito al profumo particolarmente inebriante di alcune varietà. Ci sono però altre tesi che attribuiscono il nome ad una parola persiana che tradotta diventa Nargis e che indica per l'appunto questa pianta.
Fiori di narciso

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Descrizione del narciso

Bulbi di narciso I bulbi di narciso sono grandi pochi centimetri, di forma leggermente ovale. Da essi si sviluppa lo stelo che sorreggerà il fiore. Il fiore di narciso ha solitamente due corolle: una esterna con sei petali ed una più interna, di tonalità più scura, che somiglia ad una piccola tromba con tre stami. Lo stelo può avere un'altezza che varia dai 20 ai 50 centimetri. I narcisi sono generalmente bianchi e gialli, o tutti gialli, ma gli ibridi si possono trovare in tonalità arancioni ed anche rosa. Le foglie del narciso sono basali, lanceolate e di colore verde chiaro. L'indiscussa bellezza ed eleganza del fiore lo fa preferire da molti amanti del giardinaggio, ma anche da chi ha poco spazio a disposizione e desidera avere un balcone fiorito non appena si placano i rigori dell'inverno. Alcune varietà di narciso infatti fioriscono all'inizio della primavera e sono considerate tra le piante che più tempestivamente annunciano la fine della brutta stagione.

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Coltivazione del narciso

Narcisi in vaso Tra le caratteristiche che rendono il fiore di narciso preferito da molti amanti del verde, c'è sicuramente la sua capacità di adattarsi a tutti i terreni, la poca richiesta di spazio e di cure, la capacità di riprodursi praticamente da solo, se messo in condizione di farlo. Difatti il narciso non ha esigenze di terriccio particolari: basta che abbia un terreno fertile, sciolto, senza ristagni d'acqua. In giardino si può piantare mantenendo una distanza, tra un bulbo e l'altro, di una ventina di cm, così che possa riprodursi, ma in vaso i bulbi possono tranquillamente stare più vicini e creare un bellissimo effetto. Quando fiorisce, se non posizionato in un luogo troppo soleggiato, il fiore dura molti giorni sulla pianta. Anche reciso e messo in vaso regala il suo splendore per diverso tempo. Una volta che il narciso sulla pianta è sfiorito conviene tagliarlo per non far produrre i semi e, di conseguenza, affaticare inutilmente il bulbo, che invece deve conservare le energie per la fioritura della stagione successiva. I bulbi andranno annaffiati finchè le foglie non saranno secche del tutto, sempre allo scopo di permettergli di incamerare nutrimento per la successiva fioritura.


Malattie e avversità

Narcisi coltivati in giardino Quando si diceva che coltivare narcisi non è difficile, il discorso era riferito anche al fatto che la pianta non si ammala facilmente e non è molto soggetta all'attacco di parassiti. Tra le poche situazioni che il narciso teme c'è da annoverare il ristagno d'acqua, che potrebbe causare marciumi. Al contrario, una lieve o saltuaria siccità non influisce sulla salute e sulla fioritura del bulbo. Un altro nemico del narciso, soprattutto di quello coltivato in giardino, è l'uso dei pesticidi. La pianta non ne ha bisogno, ma può soffrire se il prodotto viene utilizzato nei giardini e arriva fino a lei. Il narciso non è troppo sensibile alle temperature esterne: il freddo non lo spaventa, anche se arriva a qualche grado sotto lo zero, e nemmeno il sole lo preoccupa, pure se le posizioni non troppo soleggiate fanno durare più a lungo la sua fioritura. Se i narcisi in giardino, dopo qualche anno, non fanno più tanti fiori, è il caso di estirparli alla fine della fioritura quando tutte le foglie saranno seccate, dividerli e rimetterli in terra, magari in un posto diverso, dove fioriranno abbondantemente negli anni successivi.


Varietà di narciso

Sono molte e tutte belle le varietà di narciso disponibili per abbellire vasi di terrazzi e balconi, angoli di giardini e bordure di viali. Meritano attenzione i narcisi che crescono spontanei in varie zone d'Italia. Sono 5 le varietà che rallegrano i campi e gli altopiani in primavera e spesso annunciano l'arrivo della primavera con un profumo inebriante. Il narciso Nostrale, o Tazzetta è uno di questi e cresce fino ad altitudini di 1.400 metri. C'è il narciso Trombone, che viene coltivato a scopo decorativo, ma si trova anche inselvatichito nei campi. Il narciso dei poeti, che fiorisce nei pascoli montani fino a maggio e il Narcissus radiiflorus che arriva fino in Italia meridonale. Infine il narciso autunnale, specie più rara rispetto alle altre, che predilige prati aridi e sassosi. Ci sono poi narcisi a fiore doppio, più delicati e più bisognosi di sole, e narcisi nani, molto decorativi e spesso disponibili in colori più variegati.

Anche la giunchiglia è un tipo di narciso. Ha la particolarità di produrre più fiori sullo stesso stelo e si coltiva bene in vaso. Se ne trovano varietà mini, fino a massimo 35 centimetri di altezza, e il loro delicato profumo è molto gradevole.


Il narciso: Narciso tra miti e leggende

narciso Narciso era uno splendido ed ambiguo ragazzo che rifuggiva l'amore che le ragazze e i giovani manifestavano per lui. Non volle nemmeno accettare l'amore di Eco, già punita da Hera perché ritenuta complice di Zeus, lasciando che si annullasse, consumata di passione, e di lei non rimanesse che la voce. Narciso, chinandosi su un corso d'acqua per bere, si innamorò del bellissimo ragazzo che vedeva riflesso; soffrì molto perché non riusciva ad accarezzare quell'immagine che tanto lo estasiava ed infine cadde in acqua e scomparve. Ma in quel posto spuntò un candido, splendido fiore: il narciso. Oltre al mito di Narciso, sono molte le simbologie legate al fiore. Gli antichi apprezzavano il narciso, ma al tempo stesso lo temevano perché il bulbo contiene una sostanza tossica, un alcaloide chiamato narcissina, che agisce sul sistema nervoso in modo letale. I Romani lo piantavano sulle tombe perché credevano fosse un fiore che cresceva sui campi Elisi, simbolo dell'aldilà. Per i Celti era simbolo di purezza, ma pensavano anche che fosse tossico perché assorbiva i cattivi pensieri degli uomini. Per i Cinesi è un simbolo di fortuna poiché fiorisce in concomitanza del capodanno cinese.


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