Se dovete bucare una parete per ancorare una mensola, un termosifone o più semplicemente inserire un gancio nella parete, posto che il muro sia robusto, è necessario calcolare il tipo di portata, il peso che dovrà reggere il gancio o la mensola, sulla base del quale decidere quantità e tipo di tasselli. Recatevi quindi in un negozio di attrezzature per l'edilizia e nel reparto bulloneria, tasselli e viteria, cercate i dispositivi più adatti. I tasselli che possono essere di plastica o metallo, a seconda di grandezza e lunghezza della vite o del chiodo filettato all'interno, e sulla base di come si comportano una volta che si avvitano all'interno del muro, possono reggere anche pesi elevati, grazie alle tipologie di alette che si espandono e si ancorano energicamente alla parete. I tasselli più adatti per pareti in mattoni, cartongesso o superfici semidure, sono i tasselli ad espansione con le due ali a farfalla, ne esistono di varie dimensioni anche in versione con gancio. Oppure per fissare o appendere al muro una struttura molto pesante, scegliete i tasselli chimici di nuova generazione, dotati di ancorante chimico da iniettare all'interno del foro.
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Tra gli articoli di bulloneria viteria e attrezzature per il "fai da te" i dispositivi più comuni siano viti e bulloni, vediamo di capire quali sono le differenze e il loro utilizzo maggiormente performante. Dalle più piccole a quelle di grandi dimensioni, le viti che sono formate da barra cilindrica e testa, possono essere con filettatura da ferro o da legno. Trovate inoltre sei tipologie differenti di teste: tonda, mezza tonda, cilindrica, a bottone, piana svasata e a goccia ognuna adatta al tipo di lavoro che dovete eseguire. Appuntite da una parte e con la testa dall'altra, sulla quale è inciso l'innesto del cacciavite, le viti sono realizzate in vari metalli quali: acciaio, bronzo, ottone. Il bullone generalmente in acciaio è formato da due elementi, la barra cilindrica e il dado. La barra filettata è dotata di testa che può essere esagonale, tonda, svasata, cilindrica, con le ali o con l'innesto per la brugola, per poter esercitare più forza mentre si avvita la barra nel dado, anche il dado che a sua volta si avvita alla filettatura, può avere forme diverse con lo scopo di bloccare una o più parti, grazie alla chiave.
I bulloni sono un dispositivo per il bloccaggio formato da vite dotata di testa e dado, per fissare parti metalliche, plastiche e per il legno. Ogni bullone oltre ad avere uno scopo specifico, può essere montato con la testa a vista o a scomparsa. Se volete che i bulloni siano a scomparsa, dopo aver praticato il foro della stessa dimensione della barra cilindica, esclusa la filettatura, incassate la testa del bullone nella superficie da imbullonare, praticando un ulteriore foro della stessa dimensione della testa più profondo di qualche millimetro, in modo che possa penetrare nel materiale. Successivamente incollate e inserite una spina in legno e spianatela per renderla invisibile.Se invece volete la testa si veda, scegliete quelli con la testa bombata. Mostrare la testa del bullone può essere un interessante elemendo metallico decorativo. A differenza degli altri, i bulloni con la testa bombata si bloccano mediante l'elemento quadrato posto prima della filettatura, questo elemento incassandosi nel materiale, blocca il movimento della parte da assemblare.
Nei lavori di falegnameria, tra articoli di tasselli e viteria, i chiodi e le viti sono i dispositivi utilizzati per i lavori di incollaggio e assemblaggio del mobile.
Nel caso di parti da incollare, i chiodi vengono impiegati per il tempo che necessita alla colla di asciugare. Nelle fasi di incollaggio delle strutture in legno infatti i chiodi possono sostituire i morsetti, laddove non sia possibile inserirli.Il lavoro di chiodatura deve essere eseguito in modo da non spaccare il legno lungo le fibre. Per eseguire un buon lavoro è bene stare lontano dagli angoli ed evitare di inserire più chiodi vicini uno all'altro. Inoltre piantandoli nella parte più elastica, quella delle venature di colore chiaro, si evita notevolmente il rischio di spaccatura. Una volta asciugata la colla, il chiodo viene rimosso e il foro riempito con l'apposito stucco.Laddove sia necessario l'ausilio delle viti, vengono utilizzate quelle da legno. Dotate di una filettatura solo per una parte della barra cilindrica che entra in una delle due parti da bloccare.Per una migliore tenuta è necessario controllare che lo spessore della tavola che si vuole fissare sia minore alla lunghezza della vite non filettata.Il corpo della vite autofilettante è simile alla vite normale, con la differenza che nella parte della barra cilindrica è caratterizzato da una punta e una filettatura molto tagliente.
Queste caratteristiche permettono alla vite di penetrare facilmente nei materiali teneri come ad esempio il legno.Se non si vuole incorrere nel rischio di spaccatura del materiale, è comunque indicato forare almeno nella parte superficiale con il trapano, la cui punta deve avere il diametro uguale al diametro della vite, senza la filettatura.Oltre ad essere utilizzate per il legno, le viti autofilettanti possono essere sfruttate per assemblare materiali plastici e materiali metallici più o meno teneri, quali ad esempio l'alluminio.Nel caso dell'alluminio pieno si usano le viti autoforanti, simili alle autofilettanti, con la differenza che le polveri e i materiali di rifiuto, restano intrappolati lungo la barra cilindrica. Queste viti da inserire mediante l'uso dell'avvitatore hanno una triplice funzione, mentre forano si avvitano ed al tempo stesso durante l'azione, asportano il materiale che si comprime all'interno del foro, conferendo ad essa una forte tenuta.
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