Il riscaldamento a radiatori

L'impianto classico di riscaldamento a radiatori

A tutt’oggi la tecnica che viene più utilizzata per risolvere la questione della termoregolazione domestica è costituita dal riscaldamento a radiatori. Il funzionamento è molto semplice: un sistema a caldaia riscalda alla temperatura desiderata l’acqua, che poi passa attraverso i tubi fino ad arrivare ai radiatori. Questi, posizionati nei diversi ambienti di una casa in base a valutazioni e parametri ben precisi, irradiano calore: da qui anche l’etimologia del termine "radiatore". Il principio radiante è quello per il quale l'acqua calda riscalda i caloriferi, che cedono calore all'aria dell'ambiente e in questo modo lo riscaldano. Nel linguaggio di tutti i giorni, spesso si parla anche di caloriferi o termosifoni, ma in ogni caso si tratta di sinonimi e ci si riferisce sempre a questa stessa tipologia di impianti di riscaldamento.
Radiatore in ghisa

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Le variabili da considerare nel riscaldamento a radiatori

Radiatore con elementi verticali Per utilizzare e massimizzare il riscaldamento a radiatori, bisogna innanzitutto tenere conto di una serie di aspetti. I termosifoni possono avere diversi elementi: cioè sono costituiti da moduli che sono studiati in numero variabile, a seconda della quantità di calore necessaria. Per calcolare questo parametro bisogna considerare innanzitutto la cubatura degli ambienti che devono essere riscaldati, la temperatura media dell’acqua che passa attraverso l’impianto, il tipo di esposizione di cui gode la casa, la posizione in cui dovranno essere installati i termosifoni, intesa anche come distanza da muro, pavimento e soffitto, ed eventuali accessori di arredo. Fa parte della valutazione e della scelta della migliore soluzione, anche la considerazione del materiale di cui sono fatti i radiatori, se cioè essi siano in ghisa, in acciaio o in alluminio.

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Diversi materiali per il riscaldamento a radiatori

Radiatore con otto elementi Pur essendo il principio radiante sempre lo stesso, nel riscaldamento a radiatori è possibile scegliere tra vari tipi di elementi radianti, cioè di termosifoni, che variano non solo per forma e colore, ma anche e soprattutto per tipo di materiale di cui sono fatti. I radiatori classici e più antichi sono quelli in ghisa. La ghisa è un materiale particolarmente pesante, quindi l’installazione non è molto facile, necessitando di rinforzi. Inoltre è un materiale più spesso, questo vuol dire che impiega molto tempo a riscaldarsi, anche se, parimenti, ne impiega molto anche per raffreddarsi. L’acciaio è più leggero della ghisa, e ha il suo stesso pregio/difetto: necessita di tempi maggiori per riscaldarsi, come per raffreddarsi. Per riscaldare in poco tempo l’ambiente, il materiale migliore è l’alluminio, che ovviamente ha però una minore inerzia termica. Il riscaldamento a radiatori in alluminio è perfetto per quelle case e quegli ambienti che vengono vissuti per poche ore al giorno.


Il riscaldamento a radiatori: Come funziona

Valvole radiatore Normalmente un radiatore è composto di diversi elementi, a seconda della diversa superficie radiante necessaria. Per una questione estetica, nonché di necessità, per via degli spazi a disposizione, si può optare per radiatori che si sviluppano in orizzontale o in verticale. Un radiatore normalmente è dotato di tre diverse valvole. Innanzitutto c’è una manopola che ha la funzione di termostato, regolando così la temperatura del singolo termosifone. In questo modo è possibile ad esempio anche spegnerlo del tutto, mentre nel resto della casa il riscaldamento continua a funzionare per gli altri radiatori. Poi ha la valvola di spurgo, cioè una valvola che viene utilizzata per eliminare eventuale aria presente, che impedisce a tutti gli elementi di riscaldarsi uniformemente. Infine vi è la valvola con la quale si regola la velocità di scorrimento di acqua nel termosifone.



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