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L'interruttore magnetotermico, come vuole la sua stessa etimologia, supplisce a due diverse funzioni in due modi distinti. Esso, infatti, è azionato da un processo di tipo magnetico in caso di cortocircuito, e da un processo termico in caso di sovraccarico. Ma nello specifico cosa accade ? Nel primo caso siamo in presenza di un guasto e quando ciò si verifica l’interruttore risolve il problema innescando un campo magnetico in grado di azionare l’ancorina dell’interruttore, che si attiverà in meno di un secondo, evitando così che i circuiti elettrici prendano fuori per surriscaldamento. Il processo, in questo caso, è azionato da un solenoide inserito all'interno di una barra magnetica. Se invece siamo di fronte ad un sovraccarico, stiamo superando i valori prefissati dall'impianto elettrico (ad esempio quando accendiamo contemporaneamente troppi elettrodomestici). Niente paura, anche in questo caso l'interruttore rileva il problema attraverso la resistenza elettrica generata da una lamina bimetallica che, a causa della differenza nella dilatazione termica, si piega fino a provocare lo scatto dell'interruttore.
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Forse alcuni di voi non hanno ancora capito di quale semplice strumento si sta parlando. L'interruttore magnetotermico è quel piccolo aggeggio che si trova solitamente incassato nel muro, vicino alla porta di ingresso. Lo abbiamo tutti, perché da anni è ormai obbligatorio inserirlo nell'impanto di ogni abitazione. Forse alcuni di voi lo chiamano interruttore automatico, dato che è proprio questo il suo nome più diffuso. L'uso improprio del termine è dovuto al fatto che una volta settati, gli interruttori magnetotermici non hanno bisogno di essere attivati o disattivati. Funzionano, cioè, automaticamente: una volta captato il problema, per arginarlo, impiegano un tempo inferiore ai 10 millisecondi. Non vi sembra vero ? Eppure vi basterà accendere in contemporanea il micronde e la lavatrice per notare che dopo poco salterà la luce e resterete al buio. Quante volte avete lanciato anatemi per questo improvviso mancamento di energia elettrica ? Beh, era semplicemente l'interruttore magnetotermico che vi stava salvando la vita.
Dicesi sistema di protezione selettiva quel particolare impianto a sezioni con più interruttori magnetotermici, sistemati gerarchicamente. Si tratta di una soluzione particolarmente indicata nelle case o negli edifici di grandi dimensioni, dove risulta alquanto vantaggioso creare delle zone circoscritte di protezione, separate tra loro e soggette ognuna ad uno specifico interruttore. In questo modo il dispositivo agirà contestualmente nella sola area interessata, evitando di staccare la luce a tutte le parti dell'edificio, anche quelle che potrebbero sopportare il flusso di energia presente in quella parte dell'impianto. Il sistema di protezione selettiva, dunque, è così definito perché volto ad agire selettivamente su un singolo carico di corrente in caso di cortocircuito o sovraccarico. La scelta più ovvia è quella di realizzare una struttura con svariati interruttori coordinati tra di loro, tra cui un interruttore principale (e generale) che dovrà essere in grado di assorbire l'energia di tutto l'impianto, attivandosi in casi estremi.
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