La creazione di un simile documento non è obbligatoria per tutti, ma solamente per le grandi imprese che devono presentare tale documento ogni quattro anni circa. Questo obbligo però può essere ignorato da tutte quelle società che si sono premunite di sistemi che risultano essere conformi alle normative EMAS, ISO 50001 e EN ISO 14001. In tal caso è possibile ignorare qualsiasi obbligo a patto che si entri in possesso di un audit energetico. Per grandi imprese si intende tutte le aziende che superano 250 persone come organico e hanno un fatturato superiore a 50 milioni di euro e un bilancio annuale superiore ai 43 milioni di euro. Per quanto riguarda le imprese definite energivore, ossia quelle che consumano molta energia elettrica, devono presentare l’audit con le stesse scadenze delle grandi aziende a prescindere dalle dimensioni o dai sistemi di gestione energetica. Per chi omette la presentazione di questo documento c’è il pericolo di incorrere in una sanzione fino ad un massimo di 40 mila euro.
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La creazione di questo documento particolare è finalizzata principalmente a interventi che mirano al miglioramento del consumo energetico di una società o una azienda. Dopo una attenta valutazione di tutte le variabili chiave che rendono più o meno marcato il risparmio di energia, si può procedere a pensare ad una riqualificazione tecnologica, come un adeguamento degli impianti, o a come ridurre le spese di gestione. Inoltre può anche essere utile per pianificare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria o in alternativa ricavare tutte le spese riguardanti la potenza consumata, in modo da evitare ulteriori sprechi di energia. Infine è anche da citare il fatto che grazie alla creazione dell'audit energetico o della diagnosi energetica è possibile definire il bilancio energetico di un qualsiasi edificio.
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