Biancospino

Piante di Biancospino

Gli arbusti e gli alberi chiamati comunemente Biancospino, appartengono al genere denominato Crataegus monogyna e rientrano nella famiglia delle Rosaceae. Queste piante si trovano facilmente in tutto il territorio italiano, crescono spontaneamente in ambienti boschivi e vivono ad altitudini non superiori ai 1.500 metri. Il nome comune richiama il periodo della fioritura quando i fitti rami, dotati di lunghe spine, si riempiono di piccoli fiori di colore bianco. Inoltre, questi vegetali sono diffusi in Europa, in America settentrionale e in Asia. La struttura degli arbusti è molto ramificata, crescono lentamente e con il tempo possono raggiungere diversi metri in altezza. Le foglie sono decidue e assumono forme differenti in base alle varietà, talvolta il margine del fogliame è dentellato. Nella specie Crataegus monogyna è ovato e seghettato.
Foglie e fiori di Biancospino

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Messa a dimora, coltivazione e cura del Biancospino

Albero in fiore di Biancospino Il Biancospino, trattandosi di una specie endemica, non richiede particolari attenzioni per crescere. Ad ogni modo è opportuno seguire alcune semplici indicazioni, per ottenere una crescita costante e una fioritura rigogliosa. Scegliere per bene il luogo dove piantare il Biancospino, è un aspetto fondamentale da non trascurare. Infatti, queste piante richiedono ambienti abbastanza soleggiati e hanno bisogno di luce diretta per alcune ore della giornata. Nelle regioni dove il clima mediterraneo raggiunge temperature estive calde e afose, è consigliabile mettere a dimora il Biancospino in zone a mezz'ombra, preferibilmente al riparo da correnti forti. Il terreno che predilige è di base calcarea ma vive anche in altri contesti mentre sono da evitare i substrati acidi. Le irrigazioni devono essere frequenti soprattutto durante la stagione estiva.

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Concimazione, potatura e riproduzione

Bacche rosse di Biancospino Per garantire un'abbondante fioritura e salvaguardare la crescita delle piante di Biancospino, è indicato somministrare del concime in alcuni specifici periodi dell'anno. Infatti, le concimazioni devono essere effettuate regolarmente in autunno e durante la stagione primaverile. L'ideale è utilizzare un composto granulare a lenta cessione oppure si può optare per un concime organico stallatico. La potatura consiste principalmente nell'eliminazione dei rami secchi e danneggiati dall'inverno, stimolando l'emissione di nuove ramificazioni. Malgrado si tratti di una specie spontanea, la riproduzione del Biancospino può essere un'operazione lunga e complessa. Le tecniche più utilizzate sono la margotta e l'innesto a corona. In alternativa, è possibile seminare i semi ottenuti dalla macerazione delle piccole bacche rosse, prodotte sempre in abbondanza durante i mesi autunnali.


Malattie e parassiti

Ramo in fiore di Biancospino Nelle regioni del nord Italia le piante di Biancospino vengono strettamente monitorate a causa dell'Erwinia amylovora, conosciuta comunemente come il Colpo di fuoco batterico. Si tratta di un batterio, proveniente dal continente americano, che intacca alcune specie della famiglia delle Rosaceae soprattutto gli alberi di mele e di pere. La malattia viene veicolata anche attraverso gli arbusti di Biancospino ed è opportuno informarsi bene sulle conseguenze, prima di integrare queste piante in un giardino. Inoltre, questi vegetali possono ammalarsi di oidio e ruggine. Gli attacchi rallentano la crescita e devono essere prevenuti attraverso l'utilizzo di appositi prodotti, da impiegare regolarmente e ciclicamente durante la stagione primaverile. Le cocciniglie, gli afidi e i pidocchi sono i parassiti più frequenti da combattere attraverso insetticidi sistemici, specifici per questa tipologia di piante.


Varietà di biancospino

Il Crataegus monogyna è il Biancospino più diffuso in Italia ma esistono diverse varietà, come ad esempio l'ibrido Crataegus lavallei di origine francese. Le infiorescenze generalmente sbocciano nel mese di maggio, sono riunite in pannocchie e i piccoli fiori sono di colore bianco. Le bacche prodotte in autunno assumono tonalità tendenti all'arancione. Originario dell'Asia Minore è il cosiddetto Crataegus azarolus, più comunemente noto come Azzeruolo o anche Lazzeruolo. La principale caratteristica è l'intensa profumazione dei fiori bianchi mentre i rami hanno meno spine rispetto ad altre specie. Le bacche possono essere gialle oppure rosse. Molto interessanti sono le cultivar ottenute dal Crataegus oxyacantha come l'ibrido Paul’s Double scarlet, che si caratterizza per i fiori di colore rosso con doppi petali.


Proprietà officinali Biancospino

pianta biancospino Le piante di Biancospino non vengono impiegate solo a scopo ornamentale e decorativo. Infatti, le proprietà benefiche di questi vegetali sono note fin dai tempi antichi. L'omeopatia e la fitoterapia utilizzano le diverse parti del Biancospino per curare e alleviare svariati disturbi fisici. Le bacche prodotte nel periodo autunnale contengono vitamina C e vitamine del gruppo B mentre dalle foglie e dalla corteccia, si estrae un pregiato olio essenziale, ricco di sostanze antiossidanti e flavonoidi. I piccoli frutti possono essere utilizzati per cucinare, invece dai fiori e dalle foglie si possono ottenere tisane e infusi. Ideali per favorire la depurazione dell'organismo, aiutano anche a conciliare e regolare il sonno. I derivati del Biancospino hanno svariate azioni tra queste le principali sono: antispastiche, astringenti, diuretiche, sedative, cardiotoniche e ipotensive.




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