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Tipica dei luoghi sassosi e rupestri, la lavanda si presenta come un arbusto sempreverde molto ramificato. Le foglie sono brevemente picciolate e hanno margine rivolto in basso a forma di doccia. I fiori compaiono d'estate e hanno la corolla di un particolare azzurro-violaceo. La potatura della lavanda è assolutamente fondamentale per far sì che la pianta cresca e si sviluppi in modo equilibrato e armonioso. Questa operazione va messa in pratica quando il periodo di fioritura è terminato e prevede l'eliminazione delle spighe secche e dei due terzi circa dei rametti e del verde spuntati durante i mesi precedenti. Bisogna prestare grande attenzione perché queste piante si riproducono soltanto sul legno nuovo: di conseguenza la potatura della lavanda non deve toccare i vecchi elementi perché priva l'esemplare di nuove gemme. In questo modo la lavanda rischia addirittura di morire.
La potatura della lavanda prevede di lasciare quattro gemme almeno per ogni stelo: infatti l'operazione va eseguita tra le foglie. Per alcune settimane l'esemplare appare spoglio, tuttavia ne guadagna in salute. Per la fine di settembre l'aspetto sarà di nuovo uniforme, fiorito e compatto. Una buona potatura della lavanda consente alle piante di vivere oltre 20 anni. Esistono alcune regole fondamentali da seguire, come non intervenire dove non si trovano più gemme. Inoltre la potatura non deve essere troppo incisiva e i tagli devono essere netti, obliqui e puliti. Si usano cesoie dalle lame affilate, così da evitare sbavature. Se il taglio è mal eseguito, diventa un perfetto veicolo per parassiti, funghi e infezioni: di conseguenza la pianta è maggiormente soggetta a malattie di vario genere e si indebolisce. Per questo motivo si puliscono e si disinfettano le cesoie prima di potare.
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