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Per quanto riguarda la certificazione impianti elettrici si può dire che essa sia gestita da normative e leggi create appositamente dal governo italiano e pubblicate sotto forma di decreto ministeriale il 19 maggio del 2010, che costituisce una modifica di tutte le normative presenti all’interno del decreto del 22 gennaio del 2008, il numero 37. In base a questa legge, si deve redare la dichiarazione di conformità alle normative dell’impianto elettrico inserendo una serie di dati molto importanti, che servono ad indentificare univocamente l’impianto che è stato installato o ha subito lavori di ristrutturazione o manutenzione. I dati obbligatori sono il nome del proprietario, lo schema dell’impianto, elenco dei materiali usati, la certificazione attestante l’iscrizione alla camera di commercio dell’azienda installatrice e dati sull’ubicazione precisa dell’impianto. Naturalmente questa dichiarazione va redatta per ogni impianto che ha subito lavori.
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La certificazione impianti elettrici è obbligatoria in qualsiasi frangente e deve essere rilasciato necessariamente dall’azienda che sta eseguendo tutti i lavori di installazione, manutenzione o modifica di un impianto elettrico all’interno di un edificio. Questo documento risulta essere molto importante dal momento che costituisce parte fondamentale dei dati da consegnare per poter fare richiesta di certificato di agibilità di un edificio qualsiasi. Inoltre la suddetta certificazione deve essere necessariamente allegata nell’atto di rogito in caso si intenda vendere un qualsiasi immobile o effettuarne un qualsivoglia trasferimento; in caso la certificazione non sia presente tra tutti i documenti obbligatori nell’atto di rogito, secondo la legge, l’atto stesso smette di avere validità. La mancata creazione della certificazione impianti elettrici comporta sanzioni economiche che vanno da 1.000€ fino ad un massimo di 10.000€.
La dichiarazione di corrispondenza è un documento che deve essere necessariamente redatto da un tecnico quando la certificazione impianti elettrici non è disponibile per l’impianto elettrico in questione. Ma non solo, infatti è possibile usufruire di questa documentazione per tutti quei impianti che sono in essere da prima dell’entrata in vigore del Decreto ministeriale 37/08. Come detto precedentemente, per poter redare questo documento è necessaria la presenza di un tecnico abilitato che eserciti da almeno cinque anni la propria professione. Questi, una volta sul campo, verrà chiamato ad effettuare un sopraluogo atto a verificare che la realizzazione dei lavori sia stata fatta seguendo tutte le normative in vigore in quel preciso periodo. È importante che il tecnico in questione si assicuri che il lavoro sia stato fatto in maiera soddisfacente.
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